
Come diventare fisioterapista: cosa fa e come arrivare a farlo
Il fisioterapista lavora nel campo sanitario, dove si occupa della riabilitazione di individui con difficoltà motorie e psicomotorie. Per arrivare a esercitare questa professione, sarà necessario avere passione e determinazione. Entrambe le caratteristiche permettono infatti di superare – più o meno indenni! – tutte le fasi che dovrà affrontare chi si chiede come diventare fisioterapista, tra cui il test d’ingresso e gli anni di studio.
Come diventare fisioterapista: cosa fa
Facciamo un salto in avanti e, prima di descrivere il percorso per diventare fisioterapista, scopriamo cosa farà questi una volta conseguita la laurea. All’inizio abbiamo accennato a come la riabilitazione sia l’occupazione primaria del fisioterapista, ma non è certo un argomento che si può esaurire in fretta. Perché oltre a essa vi sono le attività di prevenzione e cura, che possono essere rivolte a persone di tutte le età.
Solitamente i pazienti con disfunzioni legate all’apparato neurologico o muscolo-scheletrico si rivolgono al fisioterapista dopo aver avuto una diagnosi medica. In base a ciò, verrà stilato per loro un programma ad hoc per recuperare o sviluppare le capacità motorie e/o neuromotorie.
Chi si chiede come diventare fisioterapista potrà dunque intervenire su traumi e patologie dello sport, patologie delle ossa, artrosi, distorsioni, fratture, nonché sugli effetti delle malattie neurologiche. In tutti questi casi, l’imperativo dell’operatore sanitario è uno solo: rigenerare il benessere psicofisico e la qualità della vita del proprio paziente.

Come diventare fisioterapista: test d’ingresso fisioterapia
Adesso facciamo un passo indietro esaminando come si accede al corso di laurea in fisioterapia. Quest’ultimo appartiene alla facoltà di Medicina e Chirurgia e si configura come a numero chiuso, proprio come gli altri corsi di laurea delle professioni sanitarie, che sono in totale ben 22.
E, per tutti e 22, la prova d’accesso è una sola: ciò vuol dire che non esiste un singolo test d’ingresso fisioterapia, logopedia eccetera, ma un unico test d’ingresso professioni sanitarie, qualsiasi sia quella di cui si vuole frequentare il corso.
Ma se il test è unico, come fare a indicare il corso di laurea specifico a cui si intende accedere? Lo si potrà segnalare durante il momento dell’iscrizione alla prova. Di fatto il decreto ministeriale 465/2015 ha stabilito che le singole università con professioni sanitarie possono decidere il numero delle preferenze relative ai corsi. Solitamente si tratta di massimo 3 opzioni, da indicare in ordine di preferenza nella domanda di iscrizione.
In generale, rispetto a quanto ne abbiano per il test di ammissione medicina, odontoiatria e veterinaria, le università hanno più spazio di manovra riguardo alla prova delle professioni sanitarie.
In questo caso sono loro a gestire le graduatorie e a selezionare le domande specifiche che compariranno nel test (a meno che non si affidino a enti come il Caspur o il Cineca).
Il MUR stabilisce invece le seguenti caratteristiche del test:
- gli argomenti (biologia, logica, cultura generale, chimica, matematica e fisica, suddivisi in 60 quesiti)
- il numero dei posti disponibili per ogni corso
- la durata
- la data
Specifichiamo che il giorno della prova è uguale per ogni ateneo pubblico. Le università private sono infatti un mondo a parte; per vedere le date di tutti i test dell’ambito sanitario e rimanere sempre aggiornati, vi rimandiamo a questa pagina.
In generale, per realizzare il vostro sogno di diventare fisioterapista vi consigliamo di non prendere sottogamba il test d’ingresso, notoriamente piuttosto selettivo. Se volete essere sicuri di entrare in una facoltà con fisioterapia, rivolgetevi alla Nissolino UniTest: da anni aiutiamo i giovani a conseguire i propri obiettivi, utilizzando un metodo di studio ad hoc e tutor specializzati. Per ricevere una consulenza gratuita, compilate il form presente in questa pagina e verrete ricontattati il prima possibile.
Il corso di laurea in fisioterapia
Talvolta può capitare che alcune persone si chiedano come diventare fisioterapista senza laurea: ovviamente non si può! Di fatto per essere abilitati alla professione è necessario conseguire la laurea triennale presso un’università con fisioterapia.
In cosa consisteranno esattamente, i tre anni del corso? Gli studenti partiranno dalle materie base, per poi dedicarsi a discipline sempre più specializzate. Ecco ad esempio alcuni degli esami fondamentali:
- biologia
- biochimica
- fisica
- statistica
- anatomia umana
- fisiologia
Tra gli insegnamenti più distintivi troviamo invece:
- metodologia della riabilitazione
- farmacologia
- geriatria
- scienze cliniche e scienze cliniche pediatriche
- oncologia
- psicologia e sociologia generale
Grazie a questi esami, chi intende diventare fisioterapista arriverà a comprendere le cause delle patologie presenti nei propri pazienti, analizzando come trattarle.
A questo scopo per lo studente sarà importante conoscere a fondo il funzionamento del corpo umano, quanto le dinamiche psicologiche e sociali che possono avere un effetto sugli individui, in modo da poter utilizzare più strumenti per arrivare alla riabilitazione del paziente.
Tutto ciò sarà reso possibile anche dalla parte pratica della laurea in fisioterapia, ovvero il tirocinio, con cui si ottengono 60 crediti sui 180 richiesti per conseguire il titolo di studio.

Diventare fisioterapista: il tirocinio
I corsisti avranno a che fare col tirocinio già a partire dal primo anno. Dato che si trovano agli inizi, si limiteranno a osservare i pazienti: non interverranno su di essi, ma cominceranno a capire come rapportarcisi, lavorando sulle proprie capacità comunicative ed empatiche.
Durante il tirocinio di fisioterapia del secondo anno si toccheranno con mano i casi da trattare, sempre sotto la supervisione dei tutor. Infine, nel terzo e ultimo anno, lo studente svolgerà un’attività di ricerca funzionale alla progettazione di un caso riabilitativo e alla stesura della tesi.
Una volta superati tutti gli esami e tirocini previsti, si potrà essere ammessi alla prova finale, che consta di una verifica pratica più la valutazione della tesi. Inoltre ha valore di esame di Stato abilitante alla professione: dunque col conseguimento della laurea e l’iscrizione all’Albo dei Fisioterapisti l’operatore sanitario potrà cominciare a esercitare la professione. Ma dove?
Il tirocinio dà un assaggio in questo senso, dato che si svolge all’interno di strutture sanitarie quali ospedali, ambulatori e case di cura. Altri luoghi di lavoro per i laureati sono i centri di riabilitazione e le palestre; inoltre chi si chiede come diventare fisioterapista sportivo potrebbe anche arrivare a lavorare nello staff medico di squadre calcistiche o di altro tipo.