Test Professioni Sanitarie 2021: ecco cosa c’è da sapere

Vuoi entrare a Fisioterapia, Logopedia, Infermieristica? Allora dovrai passare il test professioni sanitarie: vediamo in cosa consiste

Test Professioni Sanitarie 2020

I corsi di laurea delle professioni sanitarie sono in tutto 22, ma per accedervi è previsto un unico test d’ingresso (questo per quanto riguarda le università pubbliche). Per superare questa prova è necessario essere determinati e motivati, studiare ed esercitarsi il più possibile: tutto ciò sarà più facile se nel frattempo si riesce a sapere a cosa si va incontro. Perciò nel nostro articolo di oggi esaminiamo tutte le informazioni uscite finora sul test professioni sanitarie 2021!

Test Professioni Sanitarie: le date

Ecco tutte le date dei test professioni sanitarie 2021:

  • Professioni sanitarie: 14 settembre
  • Professioni sanitarie – Lauree magistrali: 29 ottobre
  • Professioni sanitarie – Cattolica Roma: 6 settembre
  • Professioni Sanitarie – Humanitas University Milano: 1° settembre
  • Professioni sanitarie – Campus Bio-Medico Roma: 3 settembre
  • Infermieristica – Campus Bio-Medico Roma: 23 aprile
  • Professioni Sanitarie – Unicamillus Roma: 20 febbraio
  • Infermieristica – San Raffaele Milano: 23 e 24 agosto
  • Fisioterapia – San Raffaele Milano: 23 e 24 agosto
  • Igiene Dentale – San Raffaele Milano: 23 e 24 agosto

Per sapere se ci sono novità sulle date dei test per le facoltà medico-sanitarie, ti rimandiamo a questa pagina, che ti consigliamo di salvare tra i tuoi preferiti per rimanere sempre aggiornato.

Date test Professioni Sanitarie

Cosa decide il MUR?

Il test Professioni Sanitarie è regolato in parte dal MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca), in parte dalle singole università, a differenza di quanto accade per i test Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, che invece sono regolati interamente dal Ministero.

Ecco nello specifico cosa stabilisce il MUR per quanto riguarda il test Professioni Sanitarie:

  • la data del test
  • la durata
  • gli argomenti
  • la suddivisione delle domande
  • i punteggi che si assegnano alle risposte

Anche quest’anno il test professioni sanitarie durerà 100 minuti e conterrà le seguenti domande:

  • 12 domande di cultura generale
  • 10 domande di logica
  • 18 domande di biologia
  • 12 domande di chimica
  • 8 domande di fisica e matematica
  • il numero dei posti disponibili per ogni corso

I punteggi, invece, sono così calcolati: 1.5 punti per ogni risposta esatta, -0.4 punti per ogni risposta errata e 0 punti per ogni risposta non data.

A questa pagina puoi vedere i posti messi a disposizione dal Miur l’anno scorso per le facoltà di professioni sanitarie, così da farti un’idea.

Cosa decidono le università?

Abbiamo visto cosa contiene generalmente il bando professioni sanitarie del Miur, e quindi cosa stabilisce il Ministero in merito al test. Ma quali caratteristiche sono a discrezione delle università pubbliche, invece? Eccole qui elencate:

  • l’iscrizione al test
  • la gestione della graduatoria
  • le domande specifiche della prova

Di solito l’iscrizione al test professioni sanitarie avviene in modalità online e prevede l’inserimento dei propri dati, di eventuali documenti più il versamento del contributo di partecipazione (tieni sempre d’occhio i siti e i bandi stessi delle università per essere sicuro di rispettare le scadenze).

Durante la procedura d’iscrizione si inserisce anche l’ordine di preferenza riguardante i corsi di laurea delle professioni sanitarie (si possono indicare massimo 3 opzioni). A questo elemento è strettamente legato l’andamento del test, nonché la posizione che si otterrà all’interno della graduatoria.

L’ateneo può infatti decidere di stilare la graduatoria professioni sanitarie in base alle preferenze indicate dal candidato durante l’iscrizione. In quel caso la preferenza ha priorità rispetto al punteggio, che comunque non è esente dai giochi. Per esempio coloro che hanno messo Dietistica come prima opzione saranno inseriti in graduatorie apposite dall’ateneo, che nello stilarle terrà conto anche dei punti ottenuti (nonché dei posti disponibili per il corso).

C’è poi la graduatoria per punteggio: si parte da chi ha effettuato un punteggio migliore, e in base a questo discrimine vengono assegnati i posti disponibili seguendo anche le preferenze indicate.

Così come le graduatorie, che sono fissate dalle università stesse a differenza di quanto accade per il test di Medicina, anche le domande specifiche del test professioni sanitarie sono decise dai singoli atenei, a meno che non si rivolgano a enti esterni come il Cineca oppure il Caspur; le università che opteranno per questa via dovrebbero presentare delle domande simili o uguali all’interno dei loro test.

Cosa decidono le università

Come prepararsi al test professioni sanitarie

I posti disponibili per i corsi di laurea delle professioni sanitarie non raggiungono mai numeri molti alti, anzi rispetto a chi prova i test ogni anno sono decisamente in minoranza. Perciò, se sei davvero intenzionato a lavorare nel campo sanitario-assistenziale, ad esempio per diventare fisioterapista, logopedista, oppure dietista e così via, dovrai impegnarti al massimo.

Oltre a studiare gli argomenti, potrai allenarti con delle simulazioni e guardare i test d’ingresso degli anni precedenti. Ma talvolta tutto questo, seppur fatto con una grande motivazione, può non bastare: il test professioni sanitarie è una bella sfida, e allora perché affrontarla da soli?

È per questo che esiste una realtà come Nissolino Unitest, con il suo Metodo di Studio comprovato che negli anni ha aiutato tanti studenti nel realizzare il loro obiettivo. Accanto a tutto questo troverai anche dei tutor specializzati pronti ad affiancarti e a trasmetterti tutto lo scibile necessario per superare brillantemente il test professioni sanitarie. Per avere una consulenza gratuita, compila il form presente in questa pagina e sarai ricontattato al più presto.

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